ANDREA GIURIATO ARCHITETTO

Inizialmente, l'obiettivo principale dell'intervento è analizzare l'ambiente circostante per restituire all'edificio la sua vera identità, modernizzandolo senza scadere nel classico. Questo suggerisce l'uso di elementi contemporanei e innovativi, ispirati alle idee di Le Corbusier, ma senza perdere di vista l'originalità dell'edificio.

Nella fase di studio delle facciate, viene incluso anche il fabbricato adiacente, che in origine era unito all'edificio principale. Questo approccio olistico consente di considerare l'intera composizione architettonica e garantire una continuità estetica.

Durante il processo di recupero, vengono ritrovate le antiche arcate in pietra gallina locale, un materiale tradizionale che conferisce un carattere distintivo all'edificio. Inoltre, viene creato un nuovo loggiato all'ultimo piano, che non esisteva inizialmente, per mitigare gli interventi sconsiderati degli anni cinquanta e ripristinare una connessione visiva con l'ambiente esterno.

All'interno dell'edificio, per adattarlo alle nuove esigenze distributive, viene svuotato e riorganizzato. La scala e il nuovo volume richiedono un nuovo sistema statico realizzato in cemento pigmentato, una tecnica innovativa che permette di ottenere superfici di cemento colorate e personalizzate.

Le travi del secondo piano, invece, vengono recuperate e riposizionate nella loro posizione originale, preservando così l'aspetto storico dell'edificio.

Infine, per completare l'esterno, la facciata viene rifinita con intonaco tradizionale, mantenendo il contatto con la storia e le lavorazioni del passato. Questo rappresenta un omaggio all'architettura tradizionale e al contesto circostante, pur inserendo elementi innovativi come il cemento pigmentato.

L'intervento descrive un approccio che si ispira ad alcuni concetti di Le Corbusier, integrando tecniche innovative come il cemento pigmentato, al fine di modernizzare l'edificio senza rinunciare alla sua storia e identità architettonica.