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The raised gardens

Ristrutturazione completa con innesto di un nuovo volume su impianto degli anni 70, unificazione di stile delle facciate su corpi di fabbrica con età diverse

L'edificio degli anni settanta si presenta con varie criticità che richiedono un'attenta analisi e un intervento mirato. La sua complessa struttura evidenzia dei punti di rottura tra le diverse quote interne, suggerendo interventi profondi nel corso degli anni.

Per affrontare questa sfida, ho scelto di adottare un approccio improntato alla semplicità. Il fulcro del progetto è l'eliminazione di elementi superflui, riportando l'edificio a una logica di proporzioni essenziali. Questa semplificazione mira a ottenere una nuova uniformità e coerenza nel design complessivo.

Un elemento cardine della mia proposta riguarda la ristrutturazione completa delle facciate. L'obiettivo è conferire al prospetto un aspetto contemporaneo, armonizzandosi con l'ambiente circostante. Per realizzare ciò, ho optato per una completa rielaborazione delle facciate, includendo l'uso di materiali e colori moderni e l'eliminazione di dettagli superflui. Questo intervento contribuirà a donare all'edificio un aspetto rinnovato e più accattivante.

Un'altra decisione rilevante riguarda la modifica degli accessi pedonali. Ho scelto di invertire gli accessi, unificandoli sul lato est insieme all'accesso auto. Questo cambiamento elimina una critica attuale, semplificando l'accesso all'edificio e migliorando la fruibilità dello spazio. L'obiettivo di questa modifica strategica è creare una connessione più diretta tra l'edificio e l'ambiente esterno, migliorandone l'integrazione nel contesto urbano.

Nel complesso, il mio approccio progettuale si basa sulla creazione di una semplicità sofisticata. Questo concetto implica l'eliminazione di elementi superflui e il ritorno all'essenza dell'architettura. Attraverso l'uso di proporzioni armoniose e una scrupolosa attenzione ai dettagli, miriamo a creare un ambiente contemporaneo, funzionale ed esteticamente gradevole.

Infine, le mie esperienze e influenze internazionali derivanti dai viaggi all'estero hanno arricchito il mio stile architettonico. L'esposizione a diverse culture e contesti ha stimolato la mia creatività, offrendo nuove prospettive progettuali. Questa dimensione internazionale si riflette nella mia proposta per la ristrutturazione dell'edificio degli anni settanta, proponendo soluzioni fresche e innovative per affrontare le criticità esistenti e creare un ambiente architettonico di qualità.

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